I padroni pensano, i servi ragionano sui pensieri altrui

Igor Sibaldi, filosofo, filologo, scrittore, regista, studioso delle Sacre Scritture

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Oggi vorrei condividere con voi uno scritto di Sibaldi, che induce ad una importante riflessione sul saper pensare autonomamente.

Siamo in grado di prendere decisioni autonome? Oppure siamo solo in grado di prendere decisioni che ci rassicurano perchè ci omologano al “gregge”?

PSICOLOGIA DEI SERVI

I servi non pensano, i servi ragionano:
cioè calcolano
i vantaggi e gli svantaggi del servire a questo o a quel padrone.

Il vantaggio principale, per un servo,
è starsene con tanti altri servi:
così non corre il rischio
che qualcuno lo faccia pensare, domandandogli:
«Che stai facendo? È così che vuoi vivere?»

Il servo non si chiede cosa vuole,
il servo si informa su quello che deve volere.
Se i padroni gli dicono: DEVI VOLERE LE VACCINAZIONI,
e tanti intorno a lui obbediscono,
anche lui obbedisce
e si allarma, si irrita se tu non vuoi.

Tu puoi spiegargli che ci sono altri punti di vista.
Ti risponderà che un punto di vista non è niente
in confronto a una maggioranza di servi.

«Ma ci guadagni qualcosa, a obbedire così?» puoi domandargli.

No, anzi. Nella storia, i servi ci rimettono spesso.
Ma imparano a non accorgersene. Crederebbero
di non servire più a niente
se non servissero qualcuno.
Come un lupo che smettesse di uccidere,
come un pesce che smettesse di nuotare.

 

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